Storia
...1. Origini
Epoca Qing
...2. Epoca Tang

Di questa regione era anche Li Yu (1591?-1671?), un personaggio poliedrico: impresario, capocomico, attore ma istruito, un gaudente che girò la Cina con una sua compagnia di sole donne, che impersonavano anche ruoli maschili, dando rappresentazioni presso le dimore delle ricche famiglie di funzionari e proprietari terrieri.
Fu anche un esperto di giardini, arte molto apprezzata dai cinesi.
Per tutti questi aspetti della sua personalità (in fondo era un funzionario mancato per non essere stato promosso agli esami di stato), non visse una vita di palazzo burocratica e ortodossa e perciò poté scrivere in modo più estroso e meno accademico di altri suoi contemporanei.
Come Hong Sheng (1645-1704), ad esempio, uno dei maggiori autori teatrali dell’inizio della dinastia Qing (1644-1911), anch’egli funzionario mancato e quindi dedito al teatro, che impiegò dieci anni per scrivere quello che viene considerato il suo capolavoro, Il Palazzo dell’Eternità (Changsheng dian) nel quale, riprendendo una storia del passato per farne motivo attuale (cosa ricorrente nel teatro cinese), narra in ben cinquantacinque atti la passione che lega l’imperatore Li Longji della dinastia Tang alla sua favorita Yang Yuhuai.
A causa di una battaglia persa e di supposti tradimenti la concubina è costretta a suicidarsi, con gran disperazione del suo innamorato.
Ma l’autore li fa incontrare nuovamente sulla luna e nei cieli, grazie all’intervento di esseri celesti, spiriti immortali e monaci taoisti.

...3. Epoca Song
...4. Epoca Yuan
...5. Formazione scenica
...6. Epoca Ming
...7. Epoca Qing
Ritratto della favorita Yang, protagonista del Palazzo dell'Eternità di Hong Sheng.
...8. L'opera di Pechino
...9. Il dan e i "piedi di legno"
.10. Simboli e regolamenti
.11. Teatri e loro gestione
.12. Apprendistato e........ .......categorie degli attori
.13. Il ritorno delle donne..... .......sulle scene
.14. Mei Lanfang
.15. Il Novecento
Episodio del Palazzo dell'Eternità, xilografia di Huang Tuan-fu.
.16. Influenza del teatro.... .......occidentale
.17. Primi autori cinesi

Per curiosità citiamo alcuni titoli degli atti: La promessa, La ciocca di capelli, Musica di sogno, Morte al posto di blocco, Gli dei hanno pietà degli amanti, Un messaggio d’amore, Messaggio ricevuto, Riunione degli amanti.
Siamo nella compiacenza di una classe aristocratica, in una specie di barocco romantico che ben presto pagherà il suo scotto.

.18. Presente e passato: .......Guo Moruo
.19. Conferenza di Yan'an e.. .......teatro rivoluzionario

Nel Palazzo dell’Eternità si parla di monaci taoisti: se il teatro è lo specchio della società, la società cinese presenta tre filoni fondamentali di pensiero: confucianesimo, taoismo, buddismo.
Sono tre diversi modi di essere e di pensare che possono coesistere, anche se a un occidentale può sembrare strano.
Senza nessuna pretesa di sintesi (che non è possibile di fronte a movimenti di tale portata), si può però dire che se Confucio propone una dottrina che si rivolge a un ambito etico e sociale, fondato su un rigido ordine gerarchico, Laozi, mitico fondatore del taoismo, si preoccupa di stabilire il ruolo e la posizione dell’uomo nel cosmo, che è concepito come un armonico alternarsi delle forze opposte e complementari yin e yang, mentre il Buddha indica una via di compassione e tolleranza.

.20. Riforme e mutamenti
.21. Brecht e Goldoni
.22. La rivoluzione culturale
.23. L'opera di Pechino..... .......non si addice a Otello
.24. Consumismo occidentale. ..... .e.ricerca di nuova cultura
.25. Epoche storiche
Parte di un rotolo di seta dipinta che riguarda uno spettacolo di lotta in un accampamento. L'opera è del gesuita Giuseppe Castiglione (1688-1766), per lunghi anni conosciuto in Cina come pittore con il nome di Lan Shining.

Queste tre filosofie sono tutte riscontrabili nelle opere del teatro cinese (anche nel Palazzo dell’Eternità vi è un’impronta confuciana, poi in seguito taoista, con quell’inverosimile incontro sulla luna); la preminenza oggettiva resta però a Confucio in senso sostanziale e formale, in quanto offrì al teatro quella ritualità alla quale lui teneva tanto e che giudicava importante per il buon ordine del paese.
Quando fu interrogato sul modo di governare, il maestro rispose: “che il signore sia signore, il padre sia padre, il figlio figlio, il bifolco bifolco”.
Come dire, che ognuno stia al suo ruolo, al suo “ruolo fisso”.
Il che è già un fatto teatrale.

Laozi in una stampa popolare. Buddha, testa in pietra di Epoca Tang Confucio in un libro di incisioni del XVII-XVIII sec.